Cannara e dintorni
Nella splendida Vallata spoletana, a sud di Assisi, il piccolo centro di Cannara, fondato sul fiume Topino da "Urvinum Hortense", al fine di ricavare il maggior utile dalla fertile pianura fluviale. Nel Medioevo la cittadina aveva l'aspetto di un austero castello, sottomesso prima ad Assisi e poi a Perugia e allo Stato della Chiesa, cui passò definitivamente nel 1648, unitamente a Bettona, con cui aveva diviso anche il potere dei Baglioni. I monumenti da segnalare sono il Municipio, che ospita reperti di epoca romana, le chiese di S. Biagio, di S. Francesco, di S. Sebastiano e la chiesa della "Buona Morte"; in quest'ultima, stando alla tradizione, S. Francesco avrebbe istituito il Terzo Ordine dei Francescani.
Si narra che frate Francesco, mentre con i suoi compagni attraversava campagne e villaggi, annunciando ovunque il Vangelo, si fosse fermato a predicare a Cannara. Le genti accorse rimasero talmente entusiasmate dalle parole del giovane "Penitente", che gli volsono andare dietro, ovvero desiderarono comportarsi come lui nella fedeltà al Vangelo e seguirlo. Allora il Santo assisiate, invitati loro a non abbandonare "Cannaio" (l'attuale Cannara), istituì Il "Terzo Ordine", per universale salute di tutti (Fioretti, cap. XVI). La tradizione colloca nella duecentesca chiesa della "Buona Morte" l'istituzione del "Terzo Ordine Secolare", nel 1221, e l'imposizione dell'abito della penitenza al Beato Lucio Modestini.
Francesco aveva istituito e fatto approvare dalla Chiesa il "Primo Ordine", costituito dai frati, nel 1208; il "Secondo Ordine", costituito dalle "Sorelle" di S. Chiara (Clarisse), nel 1212, ed ora istituiva il "Terzo Ordine", costituito da uomini e donne, che, pur rimanendo "nel secolo" e continuando le proprie attività, si ispiravano ai suoi ideali. Nella "Leggenda dei tre compagni" si legge: Anche gli uomini ammogliati e le donne maritate, non potendo svincolarsi dai legami matrimoniali, dietro suggerimento dei frati, praticavano una più stretta penitenza nelle loro case.
Utile la seguente parentesi. A detta di Tommaso da Celano (I Cel., 59) questo avvenimento si sarebbe compiuto in Alviano, ridente borgo tra Orte ed Orvieto, poco distante da Todi; e la stessa cosa attesta, sull'autorità del Celano, S. Bonaventura nella sua "Leggenda Maggiore" (Leg. Maior, XII, 4). I "Fioretti", invece, designano il paese di Savurniano. Altri, al contrario, con riferimento alla conversione del mercante Luchesio di Poggibonsi e dell'abito penitenziale che, insieme a sua moglie, questi ricevette da S. Francesco, riconoscono in questo evento e dicono nata in questo paese della Toscana la prima manifestazione del "Terzo Ordine". Ma, sottolinea Carlo Bandini, è da ritenere che ciò non sia esatto e che a determinare questo errore abbia concorso l'aver dimenticato che, per il ridestato entusiasmo religioso, avvenne allora che, in molti luoghi, alcuni più fervorosi si unissero a formare nei loro paesi una specie di "comunità di penitenti" ("poenitentium collegia"). Ne fa menzione anche Gregorio IX in una sua lettera ad Agnese di Boemia. Queste comunità ritennero ambita fortuna procurarsi una specie di sanzione formale da parte di San Francesco e dei suoi discepoli. E spesso l'ottennero. Ma non sono da confondere, questi gruppi isolati, con il Terzo Ordine, pel quale Francesco ed il card. Ugolino scrissero una Regola precisa.
L'abitato di Cannara, che conserva i caratteri di "villa agricola" piuttosto ricca, con un impianto regolare strutturato attorno al Palazzo comunale, risulta ingentilito, tra l'altro, dalla chiesa di San Francesco, costruita dai Minori a seguito della istituzione del "Terzo Ordine di Penitenza", sancita nel 1221 . Nel suo interno un bel dipinto dell'Alunno raffigurante la Madonna con i SS. Giovanni Battista e Sebastiano; da ammirare anche la duecentesca chiesa della Buona Morte (già delle Stimmate), eretta ove era il piccolo oratorio, in cui, stando alla tradizione, nel 1221 Francesco vestì l'abito del "Terzo Ordine" il beato Lucio Modestini di Cannara. Sulla Piazza IV Novembre prospetta il Palazzo Maiolica-Mandrini, nel cui interno è visitabile una celletta dove, si narra, il Poverello assisiate era solito raccogliersi in preghiera durante le sue visite a Cannara. Negli immediati dintorni di Cannara sono i luoghi di: Pian d'Arca, Bettona e Deruta, anch'essi ricchi di memorie francescane.