Todi
Varie sono le ipotesi circa l'origine del nome della splendida e superba città: Todi potrebbe derivare dalla parola "confine" ("tutere"), oppure dall'etrusco "tudicolare"; o ancora da "tutus" ("luogo alto e fortificato").
Esistono varie leggende circa
le origini di Todi; quella più
fantasiosa narra che la città venne edificata
sopra il colle ove è ubicata, grazie all'indicazione
di un'aquila, la quale avrebbe mostrato il luogo
ad una squadra di muratori, impegnati a costruire
un villaggio sulla piana del Tevere. L'espediente
usato dal rapace fu quello di rubare la tovaglia
alla mensa dei costruttori, e di posarla nel punto
esatto dove sarebbe dovuta sorgere la città. Le fonti storiche, però, informano che Todi fu fondata dagli Umbri
nel 2700 circa a.C.
Successivamente, il popolo etrusco
prima e quello romano
dopo (sec. III a.C.) se ne impadronirono, lasciandovi
numerose testimonianze. Nell'88 a.C., Marco Crasso
spogliò dei suoi beni la città,
la quale, in seguito alla caduta dell'Impero Romano,
fu depredata ripetutamente. E' di questo periodo la figura del Santo
Vescovo Fortunato, che divenne il
protettore dei tudertini.
Nel Medioevo, Todi fu acerrima
nemica della vicina Orvieto.
Nel sec. XII divenne libero Comune, inaugurando
un periodo molto felice, durante il quale si arricchì
di pregevoli monumenti, tra cui: il Palazzo
del Capitano, il Palazzo
dei Priori, il Duomo
e l'interessantissima chiesa di S.
Fortunato. Nel 1236 vi nacque il più famoso cittadino:
Iacopone da Todi, uno dei primi
poeti dialettali d'Italia. Negli anni seguenti la città
passò sotto il dominio di alcune Signorìe,
per poi subire alcune repressione, in conseguenza
ad una ribellione contro il potere papale. Todi, come molte altre città
umbre, dovette subire il dominio del cardinale
Albornoz, il quale anche qui edificò
una severa Rocca, residenza dei legati pontifici,
che tuttavia venne distrutta nel sec. XV.
Nel 1500, dopo un lungo periodo di decadenza,
la città beneficiò della spinta
artistisca e innovatrice dell'epoca
rinascimentale; un magnifico esempio
è costituito dal Tempio della
Consolazione. A questo notevole impulso artistico, contribuì
molto il Vescovo Angelo Cesi,
il quale realizzò numerose opere d'arte. Tuttavia la decadenza era ormai iniziata, e Todi
rimase sotto il diretto dominio della Chiesa fino
all'Unità d'Italia.
***
Todi fu uno
dei primi e più vivaci centri del Movimento
francescano.
Più che dai documenti, lo si può evincere da testimonianze
vive di nobili figure, quali: il B.
Simone da Collazzone e il B.
Ruggero da Todi, coetanei, se non
compagni, di S. Francesco d�Assisi,
e l'esimio Iacopone de' Benedetti.
Unitamente al Primo Ordine, vi fiorì l'istituzione delle Povere Dame, per interessamento dei suddetti beati e per volontà del cardinale Ugolino, futuro papa Gregorio IX.
La prima sede dei francescani
a Todi fu S.
Arcangelo delle Fontanelle, fuori "Porta Fratta",
ma non se ne conosce l'anno di fondazione. C'è
chi sostiene che un primo locus minoritico
fosse presso l'Ospedale della Carità,
dove frate Francesco
avrebbe raccolto, in una capanna, un neonato abbandonato.
Secondo alcuni esperti (vd. Francesco Bartoli
e Michele di Bernardo di Spello), il Poverello di Assisi
avrebbe dimorato presso la chiesa di Quattro
Cappelle nel contado di Todi;
altri (vd. Ceci) individuano detto luogo
con i quattro nicchioni del Mercato
Vecchio.
Certo è che in un documento conservato nel ricco Archivio comunale di Todi, datato 1 giugno 1208, si legge: Hoc actum est ante ecclesiam b. Leopardi de villa Quatro Cappelle; quindi la chiesa di Quattro Cappelle sarebbe realmente esistita ai tempi di S. Francesco!
Il predetto convento
di S. Arcangelo delle Fontanelle,
già monastero benedettino almeno sin dal 1150,
sorgeva accanto alla fonte tuttora esistente fuori "Porta Fratta",
sulla sinistra, scendendo verso il torrente Naia.
Si ignora la data di passaggio ai Minori,
ma fu uno dei primi conventi francescani
dell�Umbria, centro della "Custodia
Tudertina" (alla "Custodia
Tudertina" appartenevano i conventi
di Todi, Acquasparta, Amelia, Lugnano, S. Illuminata di Guardea-Alviano,
L'Eremita di Cesi, Pantanelli, Montione-La Spineta, Canale).
Di S. Arcangelo se ne
fa la prima menzione, quale convento
minoritico, in un documento datato 11 novembre 1235.
A proposito di Todi,
padre Luciano Canonici
scrive:
Todi è una città di cui
tanti conoscono il nome, soltanto perchè legato
al suo più grande concittadino, frate
Jacopone, o perchè, nei Musei Vaticani,
si sono trovati davanti la statua bronzea del Marte da Todi. Ma pochi ne hanno gustato tutto il sapore antico
(che dagli Etruschi conduce sino
alle soglie del Rinascimento italiano),
che rende la cittadina umbra uno dei luoghi più
suggestivi di tutta l'Italia centrale. Eretta sulla collina, quasi a picco sul Tevere,
conserva anche oggi tutto l'aspetto di fortificazione,
per cui ebbe fortuna nei secoli. E' definita per la sua posizione l'isola
pensile.
Pago umbro, vi si stabilirono
poi gli Etruschi, che vi vissero
in armonia con la popolazione primitiva.
Gli Etruschi vi eressero la prima
cinta di mura poligonali e la chiamarono Tutere.
La divinità principale fu Marte, dio della guerra,
la cui statua in bronzo (una delle più significative
dell'arte etrusca) fu ritrovata nel sec. XIX presso
il convento francescano di Montesanto, risalente
senz'altro ad epoca romana, e trasferita nel Museo
etrusco del Vaticano. I Romani, intorno il 340 a.C.,
la conquistarono e ne trasformarono il nome in
Tuder (Tudertum).
Il libero municipio romano potè battere moneta
propria e combattè contro Annibale.
Ma la sua storia più gloriosa è legata all'ultimo
Medioevo, quando fu tra i primi
comuni italiani a scuotere il dominio feudale
e a mettere in piedi una formidabile organizzazione
militare. Sorsero allora i suoi monumenti più importanti:
la Cattedrale (sec. XIII), il
Palazzo del Popolo (sec. XIII-XIV)
e il Palazzo dei Priori (1293);
il Tempio di San Fortunato (iniziato nel 1292),
la chiesa di San Carlo (1212),
la fontana Scarnabecco (1241).
I lavori continuarono, e la città ospitò artisti
famosi, finchà il Bramante vi
disegnò il tempio di Santa Maria della
Consolazione (realizzato poi lentamente
e per tutto il sec. XVI), che resta l'esempio
più puro dell'architettura rinascimentale italiana.
La prima dimora dei francescani
a Todi fu, quindi, alle Fontanelle
(presso la fontana di Scarnabecco); da qui si
trasferirono a San Fortunato,
che fu famoso soprattutto nel nei secc. XIII-XIV
come studio di teologia, ove insegnò frate
Matteo d'Acquasparta (poi cardinale);
vi si celebrò il processo contro i fraticelli
seguaci di Ludovico il Bavaro e dell'antipapa
Nicolò V, guidati dal frate Nicolò d'Alviano,
vescovo scismatico di Amelia.
A Todi, sorse agli inizi del
sec. XIII il monastero di Montesanto,
dove le Clarisse restarono sino
alla fine del sec. XIV; nel 1448, Montesanto
fu affidato ai frati Minori.
Qui restò il corpo di frate Jacopone,
prima di essere trasportato in San Fortunato.
La chiesa fu spogliata di tutte le sue opere d'arte
durante la soppressione religiosa del sec. XIX;
così anche la Madonna e Santi della Spagna (1511),
ora nella Pinacoteca comunale. Vi resta il ciclo di affreschi di Cesare Sermei
(sec. XVII). Vi fu una rinomata farmacia (i cui libri e vasellame
sono trasferiti ora alla Chiesa Nuova
di Assisi) e uno studio di teologia.
A poca distanza da Montesanto, è l'altro convento francescano di San Giacomo (1405), ora trasformato in villa patrizia.Nella cripta della chiesa francescana di San Fortunato, è la tomba del poeta Jacopone da Todi. Prima di Dante a Todi era sbocciata una grande ed alta poesia mistica e drammatica di questo turbinoso e discusso francescano. Nella stessa cripta sono i sepolcri dei primi vescovi-martiri di Todi. Il ricchissimo archivio ora appartiene al comune (L. Canonici, L'Umbria con frate Francesco, Ed. Porziuncola, Assisi 1979).
Parlando della "Todi francescana", nelle pagine seguenti tratteremo:
1- Francesco a Todi (a mo'
di romanzo);
2- il Convento di Montesanto in Todi;
3- il Tempio di S. Fortunato in Todi;
4- il Convento di S. Giacomo in Todi;
5- il Tempio di S. Maria della Consolazione
in Todi;
6- il Duomo di Todi;
7- il Convento della Spineta in Fratta Todina.
La meravigliosa figura di Iacopone da Todi e le sue Laude sono nelle specifiche pagine: UMBRIA MISTICA & SACRA - Santi e Beati dell'Umbria.