Arbor vitae crucifixae Jesu Christi
Composto alla Verna, tra il 9 marzo e il 28 settembre 1305, l'Arbor vitae di Ubertino da Casale (c. 1259/1325) è un voluminoso trattato che, in cinque libri, espone sostanzialmente la vita e la passione di Cristo.
L’idea-madre dell’opera è da ricercarsi
nel Lignum vitae di S. Bonaventura, da cui è ricavata la stessa
immagine dell’albero della storia, le cui radici affondano nelle origini
del mondo e arrivano fino all’incarnazione di Cristo.
I suoi rami sono le opere di Cristo stesso, i fiori e i frutti sono le gesta
degli eletti.
Orientata decisamente in visione cristocentrica, la trama dell’Arbor
vitae non può essere interpretata in funzione dello svolgimento
storico-trinitario prospettato da Gioacchino da Fiore.
Il suo libro V, dedicato tutto a Francesco e al francescanesimo
come coronamento e «fructificatio» più alta della
storia, palesa nondimeno elementi gioachimitici mediati dagli insegnamenti di Pietro di Giovanni Olivi.
Come disegno di fondo sono collocati i sette «stati» della
Chiesa, gli ultimi due sono elevati a «terza età»
del mondo.
Il sesto è iniziato appunto con Francesco, angelo del sesto
sigillo e rinnovatore della vita evangelica, età che vedrà la
sconfitta dell’Anticristo per opera dei «poveri e angelici»,
a cui seguirà il settimo stato, quello della quiete e del giubilo della
Gerusalemme celeste in terra.
Per questa sua visione, oltre che la Leggenda maggiore di Bonaventura
e le dottrine dell’Olivi, Ubertino utilizza
testimonianze orali e scritte di compagni di Francesco o di loro seguaci.
Interessante, soprattutto, la trascrizione che egli fa di alcuni «rotuli»
di frate Leone (per es. l’Intentio Regulae, trascritta quasi
per intero nel lib. V, c. 3) della cui esistenza è testimone qualificato
e che per lungo tempo non furono conosciuti che per sua mediazione, ma restituiti
ora anche dalla Leggenda perugina cc. 66-77, da cui furono probabilmente
estratti.
Di un’opera così complessa si offrono soltanto il c. 3 del lib. V e alcune altre pagine dello stesso libro, traducendo dall’edizione dell’Arbor vitae crucifixae Iesu, Venezia 1485 riproposta anastaticamente nel 1961 dalla «Bottega di Erasmo» di Torino.