cronaca di Giordano da Giano
Nel 1262, presso Halbertstadt, in Sassonia, si tenne
il "Capitolo provinciale dell’Ordine minoritico", al
quale si deve la presente “CRONACA”, uno dei documenti
più interessanti e piacevoli per la storia delle origini del francescanesimo
in Germania.
In quella circostanza, infatti, l’anziano frate Giordano da
Giano ricevette l’incarico di porre per iscritto o, meglio
di dettare a frate Baldovino di Brandeburgo, la storia degli avvenimenti
che avevano portato all’insediamento e all’espansione dell’Ordine
in terra tedesca, per poter così conservare quei ricordi che egli tante
volte aveva narrato a voce ai confratelli più giovani.
Le vicende del suo “racconto” hanno inizio dall’anno 1209 e terminano nel 1262,
concentrandosi particolarmente sugli avvenimenti del ventennio 1219-1239,
con abbondanti particolari sulle vicende dei primi frati giunti in Germania
e, in modo speciale, sullo sviluppo dell’Ordine nella provincia di
Sassonia, dove egli fu anche vicario.
Benché conoscesse gli scritti di Tommaso da Celano
e Giulano da Spira, Giordano preferì seguire il filo
dei racconti come li aveva conservati nella sua memoria.
La cultura di frate Giordano era quella del basso clero italiano: il
suo latino risulta inelegante; la sua lingua modesta e, se tenta, come nel Prologo,
i periodi lunghi ed elaborati, cade in errori di sintassi.
Il Boehmer, pur dopo aver messo in risalto il valore e le carenze della
“CRONACA”, conclude che essa «è
non solo l'opera di maggior valore per la storia del movimento minorita in Germania,
ma che dopo gli opuscoli di san Francesco, dopo le opere di fra’ Tommaso
da Celano e di fra’ Leone, il “Libellus Jordani” è
la fonte più importante che si possieda per la storia di san Francesco
e del suo Ordine».
Essa, infatti, offre pagine fra le più fresche e gustose per conoscere
da vicino il clima nuovo, sereno, gioioso ed eroico della prima generazione
francescana.