monasteri benedettini in Umbria
Il Movimento benedettino fu diffusissimo in Umbria. Il seicentesco Ludovico Iacobilli da Foligno enumera oltre 300 fondazioni di Monasteri benedettini inseriti in precedenti Eremi: poichè non c'è stata città o terra che non abbia abbracciata la Regola di S. Benedetto, dove si sono formati monaci e monache di santa vita. A detta dello Iacobilli, in Umbria non furono solamente S. Benedetto e S. Scolastica i fondatori di un Ordine Monastico, ma molte altre sante persone; ad iniziare - scrive l'agiografo folignate - dal B. Landolfo Vescovo di Gubbio, institutore della Congregazione della Fonte Avellana, l'anno Mille; san Pietro Damiano, istitutore dell'Ordine detto di s. Damiano e della Congregazione della Colomba, l'anno 1058, detto poi de' Celestini, per averlo riformato e ampliato papa Celestino V. Il B. Mainardo Abbate istituì l'anno 1070 la Congregazione e Ordine di Sassovivo, nel territorio di Foligno. Il B. Sperandio da Gubbio instituì la Congregazione detta di san Sperandio nel Monastero di s. Pietro di Gubbio l'anno 1250.
La Congregazione delle Santucciane fu fondata dalla B. Santuccia da Gubbio l'anno 1258. La Congregazione del Corpo di Cristo fu istituita l'anno 1328 dal Venerabile servo di Dio P. Andrea di Paolo d'Assisi, in un luogo presso Gualdo di Nocera; e molti altri dell'Umbria hanno istituite Riforme e Congregazioni in questa Provincia, e eretti moltissimi Monasteri, tutti sotto la Regola di s. Benedetto, e con nuovi Statuti e riforme da loro ordinati (...). Per mostrare che nell'Umbria sono stati eretti Monasteri dell'uno e dell'altro sesso, sotto quasi ogni Ordine e Congregazione fondata in Italia sotto la Regola di san Benedetto, diciamo che del primo Ordine instituito dal medesimo santo Patriarca l'anno 494, che però dal suo nome fu intitolato Benedettino e Specuense, o del sacro Speco, perchè esso lo fondò l'anno 520 nel sacro Speco di Subiaco, e poi fu detto Cassinense, perchè egli lo instituì l'anno 528 in Monte Cassino, che fu fatto capo di tutto l'Ordine Monastico di san Benedetto d'abito nero, e si dilatò per tutte le quattro parti del Mondo. In questa Provincia dell'Umbria aveva questa Congregazione, ovvero Ordine Benedettino più di 60 Monasteri di monaci, e più di 40 di monache, sotto l'abito nero, che poi presero col tempo altri abiti e instituti. Degli anzidetti 60 monasteri, nove erano a Perugia, dieci ad Assisi, 6 a Foligno, 13 a Nocera, 7 a Terni, 10 a Todi, 4 a Gubbio, 2 a Città di Castello, 31 a Spoleto.
Di seguito solo alcuni dei più noti nomi: Priorato di S. Benedetto a Norcia (anno 543); Abbazia di S. Eutizio (anno 471); Abbazia di S. Felice di Narco (anno 535); Abbazia di S. Pietro in Valle di Ferentillo (anno 703); Abbazia di S. Giuliano a Monteluco di Spoleto (anno 528); Monastero di S. Eufemia a Spoleto (anno 975); Monastero di S. Paolo inter Vineas a Spoleto (sec. XII); Abbazia di S. Ponziano a Spoleto (sec. XII); Abbazia di S. Pietro a Bovara (sec. XII); Abbazia di S. Felice a Giano (anno 950); Abbazia di S. Maria in Pantano presso Massa Martana (sec. VIII-IX); Abbazia dei SS. Fidenzio e Terenzio presso Massa Martana (sec. IX-X); Abbazia di Villa S. Faustino presso Acquasparta-Massa Martana (sec. XI-XII); Abbazia di S. Croce di Sassovivo presso Foligno (se. XI); Abbazia di S. Pietro a Perugia (anno 966); Abbazia di S. Pietro ad Assisi (anno 970); Abbazia di S. Angelo in Limigiano a Bevagna (anno 1058); Abbazia di S. Maria di Sitria di S. Romualdo presso Scheggia (anno1017); Abbazia di S. Emiliano in Valle Congiuntoli presso Fabriano(sec. XI); Abbazia di S. Benedetto a Gualdo (1007); Abbazia di Monteacuto (sec. XI); Abbazia di S. Nicolò a Sangemini (sec. XI); Abbazia di S. Cassiano presso Narni (sec. XI-X); Abbazia di S. Angelo in Massa presso Taizzano di Narni (sec. XI); Abbazia di S. Benedetto in Fundis presso Stroncone (sec. IX-X); etc., etc.
Molte Abbazie presero la Riforma Cluniacense, come S. Pietro a Perugia, S. Pietro a Valleponte, S. Pietro ad Assisi e S. Pietro a Montemartano. Altre ebbero la Riforma Camaldolese, come Valdicastro, S. Elena d'Esino; molte di Perugia, come Montecorona, Monterzio, Preggio e Fratta, a Trevi, a Spello, al Subasio, Vallegloria a Spello, S. Maria in Campis a Foligno, a S. Croce di Sassoferrato, a S. Maria di Sitria. Altre ebbero la Riforma Cistercense di S. Bernardo, come S. Benedetto di Assisi, S. Ercolano e S. Giustina a Perugia, S. Erasmo a Cesi, S. Croce di Sassovivo. Altre seguirono la Regola dei Celestini, come S. Benedetto a Norcia; altre ancora abbracciarono la Regola di Vallombrosa, come a Todi e all'Annunziata di Piedipaterno. Altre furono assorbite dalla Riforma Avellana; altre ebbero la Regola Olivetana, come S. Maria in Campis, Sassovivo, e S. Pietro a Bovara; altre seguirono la Riforma dei Silvestrini, come a Sassoferrato, a S. Benedetto di Gualdo, a Perugia; altre ancora formarono una Congregazione di 92 monatseri con 140 chiese sotto Sassovivo. Il Movimento benedettino, innestatosi sui primi ascetori, sulle "laure" guidate dalla Regola Basiliana, si diffuse con rapidità sorprendente specialmente in Umbria, per il senso di sicurezza e di ordine fra lo sbandamento generale del secolo VI La gente si era abituata a vivere di rapina, essendo costretta all'adulazione dei Goti, dei Bizantini, poi dei Longobardi. Attorno alle Abbazie si adunavano i coloni a disboscare e a coltivare le plaghe abbandonate, sotto la direzione di un monaco, che tutti chiamavano "Abba", padre.Nelle valli si estese la bonifica delle paludi e la bonifica delle anime. I "pagi", i "vici" romani semiabbandonati risorsero attorno agli "Oratori delle celle monastiche", attorno alle "Pievi". In una società in cui legge era la violenza, si spargeva il benessere e la sicurezza; dove regnava l'angoscia ora si diffondeva la pace; dove costume era l'ozio, il lavoro era benedetto!