Itinerari religiosi e turismo sacro
Oh Mistica e Santa UMBRIA! Nel Tuo intenso misticismo per le numerose oasi di pace, ci inviti ad una visione libera e spirituale meno condizionata dal progresso tecnico,più aderente alle Tue bellezze naturali. Sotto l'antica barbarie, in Te si rifugiarono coloni ed eremiti. Anche oggi, potendolo, fuggiamo l'ipocrisia del conformismo e la barbarie del tecnicismo, per ritrovare noi stessi. Sorridiamo, spesso, guardando i ruderi dei castelli, pensando alle inutili discordie medievali tra Guelfi e Ghibellini. Facciamo che i posteri non ridano delle nostre rivalità sempre puerili. Un'eco risuona nelle Tue incantevoli Valli: "Beati i pacifici"con se, con Dio, con gli uomini. E' la voce degli Antichi Umbri, degli Etruschi, dei Sabini. Presso questi asceteri, che santa Ti fecero, unitamente all'Italia, torniamo alla preghiera, alla pace, alla poesia.(A. Fabbi)
C'è sembrata "cosa giusta" iniziare questa rassegna di Itinerari spirituali e religiosi, che ci condurranno nel cuore più profondo e più vero dell'Umbria, sui passi dei "nostri" Santi e Beati, con le parole dell'esimio scrittore, chiaramente umbro, don Ansano Fabbi. L’Umbria Mistica e Santa, va gustata lentamente, passo dopo passo, perchè questa Regione (che vanta cento e più centri storici, ognuno dei quali ha qualcosa da mostrare e una leggenda o storia da raccontare), è un autentico scrigno di ricchezze e di bellezze, alcune famose, conosciute, propagandate, altre – e sono numerosissime – nascoste, da scoprire, da ammirare, da gustare, appunto. Parlando della Santità Umbra, vi proponiamo alcuni "magici" Itinerari, che, attraversando la Regione da Nord a Sud, da Est ad Ovest, costituiscono un autentico e inedito "cammino spirituale" (e non solo!).
Andremo dall’"Itinerario francescano", segnato dalla presenza del Poverello di Assisi, a quello della "Spiritualità femminile", che esalta le tante esperienze di donne, protagoniste della storia e della santità Umbra; dall’"Itinerario benedettino", incentrato, soprattutto, sulla realtà monastica nata con Benedetto da Norcia, a quello dell'"Amore Eucaristico e Misericordioso"; dall'"Itinerario dei Piccoli Fratelli", agli "Itinerari mariani". Approfondiremo le "personalità" di Benedetto e di Francesco: i due capisaldi sui quali, in tempi e modi diversi, si è radicata la vita spirituale, religiosa e sociale di una Regione che, per quanto di modeste dimensioni geografiche, è divenuta, nei secoli, un punto di costante riferimento non solo per l’Italia, ma per l’Europa e l’umanità intera. Certe presenze (dopo quelle, talora leggendarie, di Santi vescovi - il più delle volte venerati come Martiri -, della prima diffusione del Cristianesimo nelle 22 antiche Diocesi della Regione) giustificano appieno la ben nota definizione che dell’Umbria è stata data: quella di essere, tra l’altro, Terra di Santi. Parlare, o semplicemente far cenno a tutti è semplicemente impossibile. Quando si parla, però, di Santi Umbri, il pensiero va immediatamente a due figure eccezionali: Benedetto da Norcia (480-550 circa) e Francesco d'Assisi (1182-1226). Per entrambi, il rapporto spirituale con la propria Regione non è stato un elemento secondario nel cammino intrapreso. L’ambiente in cui Benedetto crebbe - scriveva Luigi Salvatorelli - non era ambiente qualunque (...). A differenza di altri paesi d’Italia, la regione Norcia ci si presenta non solo cristianizzata, senza residui di paganesimo, ma largamente penetrata di vita ascetica. Per Francesco va detto che le situazioni politiche e sociali dei tempi - segnate da divisioni -, le condizioni di povertà e di malattia delle masse, mossero sicuramente alla meditazione il suo animo sensibilissimo ed incline alla solidarietà ed alla condivisione. Il Santo assisiate era, poi, naturalmente poeta, e la quotidiana visione, dall’alto di Assisi, della campagna umbra e della Valle spoletana, contribuì certamente ad alimentare l’amore per il creato e per il suo Creatore.
All’ombra di entrambi, vissero due donne straordinarie: Scolastica, abadessa, come il fratello Benedetto era abate; e Chiara d’Assisi (1193-1253), umile “pianticella” del Poverello di Dio, come lui alla sequela di Cristo, fondatrice delle "Povere Dame di San Damiano". Vedremo, poi, altre figure femminili di primissimo piano della santità regionale, quali:
Margherita da Cortona (nata a Laviano, in provincia di Perugia, nel 1247 e morta nel 1297), la terza luce dell'Ordine francescano, dopo Francesco e Chiara d'Assisi; Angela da Foligno (1248 circa - 1285), colei che tanto amò la Passione e la Morte di Cristo, da entrare nelle sue piaghe;Chiara da Montefalco (1268 - 1308), la mistica agostiniana, che, divenuta socia passionista di Cristo, ebbe impressi nel suo cuore i segni prodigiosi della Passione; Vanna da Orvieto (nata a Carnaiola nel 1264 e morta nel 1306), la quale, vivendo i misteri della Passione e della Crocifissione di Cristo, fu talmente investita da rapimenti estatici, da gustare i doni della dolcezza e della consolazione divina. Margherita da Città di Castello (1287 – 1320), la cieca che vedeva Dio; Angelina da Montegiove (nata nel 1357), dalla forte esperienza di vita laicale e di perfezione;Rita da Cascia (vissuta nella prima metà del ‘400), la santa degli impossibili, come ancora la definisce la gente. Oltre alle anzidette, "incontreremo": la Beata Colomba da Rieti (1467 - 1501), la Beata Lucia da Narni (1476 - 1544), la Santa Veronica Giuliani (1660 - 1727).
Vi condurremo successivamente: - a Spello, presso l'indimenticabile fratello Carlo Carretto (1910 - 1988), sulle orme della spiritualità dei "Piccoli Fratelli di Charles de Foucauld"; - a Collevalenza, la piccola "Lourdes Umbra", sui "passi" della stimmatizzata Madre Speranza (1893 -1983), la quale, dallo stesso Gesù, fu esortata a diffondere nel mondo la devozione all'Amore Misericordioso.
La rassegna, vista la "tirannia" del tempo, è solo temporaneamente terminata... Alcuni degli Itinerari necessariamente oltrepassano i confini dell’Umbria, come accade per alcuni di quelli francescani.
Gli Itinerari spirituali da noi suggeriti sono mirati non solo a farvi ammirare le bellezze paesaggistiche e artistiche dei luoghi visitati, ma, soprattutto, a farvi “incontrare” quelle splendide e “sante” figure, che in quegli stessi luoghi sono nate e/o vissute. Visitando, ad esempio, la Porziuncola di Assisi, più che informarvi sulla trecentesca tavola di altare di Ilario da Viterbo - autentico capolavoro che illumina di luce e incendia di colori la poverissima chiesa -, vi faremo incontrare frate Francesco ed i suoi primi “compagni”, i quali, in quel minuscolo oratorio appena restaurato, osservando alla lettera gli insegnamenti del Vangelo, han dato origine al Movimento francescano; udiremo le loro voci, sentiremo i loro profumi, ne gusteremo la loro “perfetta letizia”!!! Che dire ancora? Nulla! Andiamo ad iniziare la "mistica avventura"!